Questo spazio è dedicato alla storia, alla vita quotidiana, alle tradizioni ed alla spiritualità dei Nativi Americani (Indians). Cercheremo di far capire chi è stato e cosa vuol dire, oggi, essere un Nativo; lo faremo senza condannare o santificare i personaggi, più o meno noti, che hanno attraversato la storia dell’Isola della Tartaruga (USA).
E’ con questo nome che vengono comunemente definite le popolazioni indigene degli Stati Uniti, del Canada e di parte del Messico. L’appellativo di “indiani” fu loro attribuito da Cristoforo Colombo, erro- neamente convinto di essere approdato nelle Indie asiatiche, nell’anno 1492.
Essi sono detti anche amerindi o amerindiani (abbreviazioni di American Indians), oppure nativi d’America. Viene calcolato che prima della colonizzazione europea le popolazioni indigene del continente americano ammontassero a circa 90 milioni di individui, la cui gran parte abitava nel Messico e nella regione delle Ande. Ma, non tutti gli studiosi concordano con questa stima.
Gli indiani d’America discendono da popolazioni asiatiche giunte in Alaska dalla Siberia nord orientale nel periodo glaciale: gruppi piuttosto numerosi avrebbero attraversato lo stretto di Bering, allora coperto di ghiacci, in successive ondate migratorie. Alcuni studiosi fanno risalire le prime migrazioni a 30.000 anni fa, sulla base di studi comparati tra i diversi linguaggi e di analisi delle caratteristiche genetiche; prove più dirette, basate su ritrovamenti archeologici, si riferiscono tuttavia a epoche posteriori, in particolare al 22.000 a.C. per il Canada, al 21.000 a.C. per il Messico e al 18.000 a.C. per il Perù. Pescatori e cacciatori nomadi, i primi abitanti del continente, spostandosi alla ricerca di cibo, diedero vita a una pluralità di gruppi etnici, con culture e tradizioni differenti.
Shunka Manito Tanka