Caffè Corretto è un’associazione attiva nel mondo dei libri – e della cultura in generale – che da anni si fa promotrice di vari progetti, tra cui: incontri, passeggiate e speed date letterari, corsi e presentazioni di opere. Questa passione verso la lettura è la base su cui è posata l’Associazione, che ormai da 11 anni si occupa di tenere vivo l’interesse culturale, coinvolgendo cittadini e istituzioni territoriali; collaborando con scrittori e case editrici; mostrando un particolare interesse verso le scuole.
La lettura di cui si parla è dal sapore romantico, vissuta con emozione e condivisione, a volte anche con difficoltà, soprattutto se pensiamo alle attenzioni sanitarie legate agli ultimi due anni.
L’XI edizione del Premio Letterario Caffè Corretto – Città di Cave si è conclusa a giugno con la premiazione di Domenico Dara, autore di “Malinverno”. Oggi i lettori sono pronti a rimettersi al lavoro per il nuovo anno culturale, per l’occasione abbiamo intervistato Claudia Manni, presidente dell’Associazione.
Claudia, “chi” è l’Associazione Caffè Corretto? Innanzitutto, apprezzo il fatto che mi abbia domandato “chi” e non “cosa” è l’associazione, perché Caffè Corretto è prima di tutto la somma di tante persone con un interesse comune; sono persone che amano la lettura, che desiderano stare insieme per condividere esperienze ed emozioni che provengono dalla letteratura. Che sia stato un gruppo di donne a dare origine al progetto è secondario al significato che questo riveste oggi.
Da qualche giorno sono aperte le iscrizioni al nuovo anno culturale, come si fa ad organizzare un premio letterario? All’inizio non è stato facile. Siamo partite da poche idee, ma volevamo creare un grande evento, che facesse conoscere Cave al di fuori del territorio locale. Ci siamo lasciate guidare da un’esperta del settore, andando a bussare alla porta di Dacia Maraini, che con il suo garbo e la sua gentilezza ci ha dato dei consigli fondamentali. Il primo è stato quello di creare un premio letterario i cui giurati fossero dei lettori comuni e non rappresentati di un ente, un’istituzione o un ordine. Abbiamo seguito i suoi consigli e ora ci ritroviamo a preparare la XII Edizione del Premio Letterario Caffè Corretto – Città di Cave.
Anche quest’anno concorreranno sette autori di case editrici diverse; proprio in questi giorni la commissione sta terminando la selezione dei titoli in gara.
Ci sarà ancora la sezione “Inediti”, che prevede la realizzazione di un racconto a partire da un incipit scritto dal vincitore della sezione “Editi” dell’anno precedente. Con l’aiuto giusto e con il sostegno di tutti i nostri soci il Premio sta riscuotendo sempre più successo; anche l’Amministrazione comunale ha dato subito il suo assenso, sentendosi stimolata e incuriosita dalla nostra proposta. Per organizzare un Premio ci vuole passione, dedizione e impegno, anche sotto l’aspetto economico, che noi come Associazione sosteniamo attraverso le iscrizioni dei soci, tramite gli sponsor e l’organizzazione di corsi.
L’Amministrazione di Cave, che patrocina l’iniziativa, finanzia quello che è il Premio in sé, o meglio, il premio in denaro che andrà poi devoluto ai vincitori delle due sezioni; tutto il resto deve essere ricavato dal lavoro del Direttivo e di tutti i soci.
Attualmente quanti iscritti conta l’Associazione? Al momento siamo circa 150 iscritti, ma abbiamo nuove idee per allargare la giuria popolare a livello nazionale. Stiamo studiando un modo per far pervenire i libri in formato digitale anche ai lettori appassionati lontani dal nostro contesto, per permettere loro di votare attraverso una piattaforma che stiamo pensando di allestire all’interno del nostro sito. Chiaramente sono idee in divenire e vedremo se sarà possibile realizzarle. L’idea però è quella di allargare il numero degli iscritti, ma soprattutto dei giurati; in questi anni abbiamo notato che la maggior parte dei soci fa parte della giuria popolare, perché chi legge vuole dare un contributo alla valutazione dei libri in gara.
Siete riusciti a portare a Cave esponenti del mondo culturale di grande valore. Vuoi farci qualche nome? Quali sono state le maggiori difficoltà?
Ne potremmo citare molti, i soci hanno sempre partecipato con entusiasmo alle presentazioni dei libri, per cui siamo sempre più invogliate e pensarne di nuove. Ora mi viene in mente Nadia Terranova, Giuseppina Torregrossa, Antonia Arslan, Pupi Avati, Mario Desiati…
La maggiore difficoltà che riscontriamo è quella di non avere una sede all’interno della quale poter svolgere gli eventi, senza dover ricorrere a calendarizzazioni che possano andare ad intralciare il lavoro del Teatro comunale, o della Sala Consigliare, oppure di un bar. Caffè Corretto nasce come associazione itinerante, abbiamo promosso i libri in ogni luogo, persino nei giardini privati. Una sede ci farebbe comodo come punto di riferimento anche per conservare tutti i materiali che negli anni si sono accumulati: libri, scenografie, strumenti del mestiere, arredi…
Perché il nome “Caffè Corretto”? Come ti dicevo, siamo nati come un caffè letterario itinerante, andando nei caffè di Cave a promuovere la lettura. Solitamente il caffè si corregge con un liquore forte, qualcosa che sa di trasgressione. La letteratura è una forma di trasgressione. Qualsiasi libro per quanto possa essere interessante o meno ha il compito di abbattere qualche pregiudizio.
In questi anni l’Associazione è stata promotrice di diverse iniziative culturali, coinvolgendo non solo i cittadini ma anche le scuole. Quali programmi avete per il futuro? Una piccola anteprima c’è stata a ottobre, con un convegno sulla demografia italiana che è andato a inserirsi all’interno del grande progetto “Cave 900”.
Un altro evento al quale stiamo lavorando si svolgerà il 12 dicembre a teatro: sarà un’intera giornata dedicata alla letteratura per ragazzi, per dar loro l’opportunità di avvicinarsi alla lettura. Cosa che cerchiamo di fare tutti i giorni, perché Caffè Corretto è un po’ il prolungamento di quanto nasce nelle scuole primarie fino ad arrivare nelle strade di Cave.
A gennaio accoglieremo Marcello Fois, che presenterà “L’invenzione degli italiani. Dove ci porta Cuore”. Generalmente ci occupiamo di romanzi, questa volta affronteremo un saggio che ha come tema un classico della letteratura italiana: il romanzo di Edmondo De Amicis. Un libro che ha accompagnato l’infanzia e l’adolescenza di ogni lettore.
E per quanto riguarda i corsi? Il 27 novembre inizierà il corso di “Lettura Creativa”, organizzato dall’Associazione e curato dalla Scuola Macondo: sei incontri in cui i partecipanti si troveranno a fronteggiare un nuovo romanzo ogni volta e ad ogni lezione ne parlerà con il docente della scuola. I corsi saranno tenuti da Peppe Millanta, Sandro Bonvissuto e Simona Baldelli.
(Foto in copertina di Paolo Bianchi)