Dieta_chetogenica
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Care lettrici e cari lettori,
è il momento di pensare a mettersi in forma e vi vorrei parlare della dieta chetogenica, che ha guadagnato molta popolarità negli ultimi anni, grazie ai suoi effetti sulla promozione della perdita di peso, sull’aumento della sensibilità all’insulina e sulla riduzione della dislipidemia. Migliorando tutti i parametri della Sindrome metabolica, e di conseguenza un abbassamento della infiammazione sistemica. Tutti questi fattori giocano un ruolo cruciale nello sviluppo di malattie cardio-metaboliche. Inoltre, la dieta chetogenica è nota ridurre l’attività convulsiva (epilettica). La chetogenica è un protocollo dieto terapico che dovrebbe essere applicato sotto controllo medico.

La dieta chetogenica è un regime nutrizionale incentrato sulla forte riduzione dell’assunzione di carboidrati e dall’aumento dell’assunzione di grassi portando ad uno stato di chetosi. Molti pensano che fare una dieta chetogenica farà perdere peso velocemente. In realtà, per eseguire una corretta dieta chetogenica bisogna sapere come arrivarci e soprattutto sapere cosa fare dopo, per non riprendere quanto il peso perso.

E soprattutto bisogna preparare il microbiota intestinale (i batteri che vivono nell’intestino) al cambio del regime dietetico. Come dico sempre, se l’intestino non lavora bene, tutta la macchina non svolge bene il suo lavoro. Una corretta dieta chetogenica deve prevedere prima una serie di analisi cliniche per controllare lo stato metabolico inziale e seguire, poi e durante, determinati parametri chimici. La dieta chetogenica permette di bruciare i grassi producendo i corpi chetonici, che sono un prodotto di scarto dell’ossidazione degli acidi grassi.

La dieta chetogenica altera il microbiota intestinale, permettendo a tutta una serie di batteri “buoni” di incrementare la loro attività, e diminuendo quelli che possono alterare il metabolismo. È accertato che uno dei fattori chiave dell’obesità è un alterato microbiota intestinale. Cosi come è possibile che il microbiota intestinale sia coinvolto nella mediazione della perdita di peso.

Un recentissimo lavoro del 2022 (Nutrients 2022, 14, 191) ha messo in relazione il microbiota intestinale ed i benefici della chetogenica. Negli ultimi anni è diventato chiaro che la dieta e il microbiota intestinale interagiscono tra loro e quindi influenzano la salute dell’ospite.

Nella chetogenica si producono acidi grassi a catena corta (SCFA), sono metaboliti prodotti dai batteri intestinali e sono coinvolti nella meccanismo della salute metabolica

Gli SCFA più comunemente studiati sono propionato, acetato e butirrato, e questi sono principalmente prodotti dalla fermentazione microbica intestinale di fibre. Livelli aumentati di SCFA sono stati implicati in livelli più bassi di obesità e livelli più elevati di sensibilità all’insulina.

Per far si che la dieta chetogenica possa lavorare al meglio, bisogna prima applicare un protocollo di ripopolamento batterico intestinale, permettendo agli SCFA di portare ad una composizione del microbiota più sana grazie ad una diminuzione di Firmicutes ed a un aumento di Bacteroidetes, effetto più pronunciato se si usano le proteine del siero del latte, le proteine WHEY.

La dieta chetogenica dovrebbe essere considerata un ottimo passo iniziale in pazienti con obesità o diabete di tipo 2, da somministrare come parte di una strategia multicomponente e sotto stretto controllo medico.

Il protocollo dieto terapico NutriSalus applica un regime chetogenico scientifico, ripopolando prima una corretta flora batterica intestinale e permette, come potenziale metodo nutrizionale, di promuovere la perdita di peso e ridurre la resistenza all’insulina nel diabete di tipo 2.