Prima un mese di sperimentazione presso il drive del Campus Biomedico di Roma dove sono stati utilizzati su un campione di 200 pazienti e ora la l’inizio di una nuova avventura dopo la pubblicazione su una rivista scientifica dell’Università di Yale
Approda al Drive-In del Policlinico Campus Bio-Medico di Roma, l’ultima fase del progetto sui primi tre cani Anti-Covid italiani, formati ed addestrati tra la cittadina ciociara ed il prestigioso polo medico-universitario romano. La loro storia comincia nel settore della Security come unità cinofile anti-esplosivi, attraverso un esclusivo addestramento in un poligono alle porte di Paliano. Con l’incedere della pandemia, nasce un team con l’idea di poter impiegare l’olfatto del cane anche per scansionare in modo più veloce e meno invasivo le persone potenzialmente infette.
Il progetto viene quindi guidato dalla prof.ssa Silvia Angeletti (recentemente insignita dal Presidente della Repubblica con il premio David di Donatello per il lavoro svolto durante la crisi del COVID-19), dal Prof. Massimo Ciccozzi noto epidemiologo e divulgatore scientifico, e da SecurityDogs un’azienda di sicurezza privata che pur operando in tutta Italia concentra le proprie risorse tecniche tra Roma e Paliano, una cittadina alle porte della Capitale che mantiene tutte le migliori caratteristiche per lo sviluppo di lavori di interesse nazionale, grazie all’ambiente circostante e alla sensibilità di molti cittadini, professionisti locali ed amministratori a tutti i livelli.
Si arriva quindi ad una conversione di questi esemplari attraverso un addestramento di due mesi nelle strutture ospedaliere e nei laboratori del Campus Bio-Medico di Roma. Per le particolari tecniche utilizzate, l’iter di addestramento ha suscitato l’interesse delle principali testate televisive italiane, che hanno simpaticamente adottato tutti i cani al lavoro, presentandoli nelle case degli italiani come una nuova frontiera nella lotta a questa terribile malattia.
I loro primi ottimi risultati sono oggetto di un recente articolo scientifico pubblicato sul Medrxiv, un portale online dedicato alle scienze mediche fondato dalla Yale University e specializzato nella distribuzione di ricerche scientifiche sul Covid-19 che necessitano di rapida diffusione. Ed è proprio con gli U.S.A. che questo team continuerà a lavorare, avendo avviato importanti collaborazioni oltre Oceano ed importando in Italia tecniche e strumenti utilizzati dall’NBA o dalla Nascar per impiegare al meglio i cani nei grandi eventi.
Dopo circa un mese di lavoro al Drive-In, dove già oltre 200 pazienti sono stati entusiasti di partecipare alla sperimentazione, i CoviDog (questo il nome per indicarli come specialisti nella ricerca della malattia) potranno essere impiegati in alcuni grandi eventi già individuati, attraverso un innovativo protocollo che aprirà la strada al loro utilizzo anche in altri contesti pubblici e privati.